C'è sgomento in città quando si parla di pallacanestro; da un mese ormai
le voci di possibili trasferimenti, scambi di titoli o autoretrocessioni si
susseguono freneticamente, contribuendo a rendere tutto ancora più oscuro ai
tifosi e ai non addetti ai lavori.
Cerchiamo quindi di tracciare un resoconto di questa estate infuocata,
molto simile alle altre per quanto riguarda le richieste di aiuto(economico) da
parte delle società ma terribilmente diversa per i risultati ottenuti alla
fine.Partiamo dalle certezze; la Paul Mitchell Pavia non disputerà il
campionato di DNA 2012-2013. A distanza di soli due anni dal dolorosissimo
scambio di titoli con la Tezenis Verona e la conseguente autoretrocessione
dalla Legadue alla ex B1 , la società guidata per anni da Gian Marco Bianchi
nel ruolo di General Manager e da Erardo Costa, si ritrova nuovamente in una
bruttissima situazione, con insufficienti fondi a disposizione per garantire
l'intera copertura economica per affrontare un campionato importante e
impegnativo come la Divisione Nazionale A. Tantissime le voci che girano in
città riguardo ai motivi di questa situazione, dall'abbandono degli sponsor
(tra cui Paul Mitchell) , ai motivi personali di Bianchi (come da lui stesso
dichiarati) fino ad un eventuale nuovo approdo dello stesso General manager
alla corte di Franco Curioni, patron dell'Assigeco Casalpusterlengo , nelle
vesti però di semplice consulente della società lodigiana (dove ricordiamo da
quest'anno head coach sarà il pavese Cece Riva). A questo punto comunque , il
presidente Erardo Costa non ha potuto far altro che prendere atto di questa
situazione e , nonostante gli sforzi prodotti per la ricerca di nuovi
sponsor,ha dovuto alla fine chiedere alla FIP di autoretrocedersi nel
campionato di serie C Regionale. La nuova idea è quella di puntare sui giovani
di Pavia, provenienti dai vari settori giovanili della città e meritevoli di
una possibilità a questo livello affiancati da due-tre elementi di esperienza
magari anche in campionati molto superiori( si vocifera tra gli altri del play
pavese Fossati, in uscita da Recanati in DNA).
Un progetto sicuramente ambizioso, che però necessita naturalmente di un
lungo periodo per poter cogliere i risultati sperati, soprattutto per evitare
di bruciare sportivamente ragazzi usciti da poco dal giro delle giovanili o che
magari ancora ci sono dentro. Se la Pallacanestro Pavia si autoretrocede, la
nuova società che risponde al nome di Edimes Pavia Basket ha annunciato
recentemente i suoi programmi per la stagione 2012-2013.
Dopo aver disputato l'ultima stagione sportiva il campionato di DNC , ed
essere stata eliminata nei playoff dalla Bluenergy Novara, la società dello
sponsor Paolo Zoncada (ma che in organico ha figure di comprovata esperienza
come l'arbitro nazionale Paolo Quacci oltre ad Attilio Caja, famoso allenatore
nell'ultima stagione in serie A a Cremona e Gabriele Ripa) punta forte a
diventare la prima squadra della città , consolidandosi ed evitando di fare
richiesta di ripescaggio in DNB. Il primo passo è stato quello di dare vita al
nuovo progetto di Settore Giovanile, coordinato da Massimo Fiume che proprio
l'anno scorso era stato chiamato a sostituire Cico Sacchi sulla panchina del
New Bridge 1971; un progetto di settore giovanile che negli obiettivi della
società diventi nel giro di pochi anni il fulcro e punto di riferimento per
tutti i giovani di Pavia e provincia.
Con un settore giovanile forte, l'Edimes punta anche ad allestire un
roster di primo livello per la prossima stagione di DNC. Il primo obiettivo
della dirigenza è quello di scegliere l'allenatore ideale per questo progetto a
lungo termine , e le voci che circolano parlano di un forte interessamento nei
confronti di Massimilano Baldiraghi (ex
coach della Paul Mitchell Pavia) e successivamente di Marco Morganti, che è
libero in questo momento in seguito alla rinuncia di Novara ad iscriversi al
prossimo campionato.
Per quanto riguarda i giocatori invece, ancora tutto tace soprattutto
perchè , imparando dagli errori, l'Edimes quest'anno punta prima a firmare un
coach di sicura esperienza a questi livelli e solo dopo a firmare quei
giocatori che magari non sono delle stelle per la categoria ma che diano tutto
per la maglia e facciano innamorare i tifosi. Ecco, i tifosi. Le vittime di
questa situazione un pò paradossale, con due squadre della stessa città
separate da una sola categoria e che comunque si ritrovano ad un livello infimo
rispetto alla Legadue dei tempi d'oro, sono certamente loro. E' per questo che
, oltre ai risultati sportivi, l'ago della bilancia che garantirà il successo a
livello di pubblico in città sarà certamente quella trasparenza societaria che
fino ad ora è in parte mancata.
Nessun commento:
Posta un commento