Mavillo Gheller mercoledi sera alle 20.30 sarà ospite di 7 gold per raccontare dal vivo la sua personale vicenda legata al calcioscommesse.
Testo preso dal blog di Antonio Corsa:
Gheller è stato “nominato” (manco fossimo al Grande
Fratello) da Pippo Carobbio. No, non nell’interrogatorio davanti al GIP di
Cremona del 20 dicembre 2011: Novara-Siena, lì, non venne neanche menzionata da
Carobbio. No, nemmeno in quello davanti al PM del 19 gennaio 2012, dove Pippo
–non sia mai una ammissione – negò di aver mai manipolato partite del Siena. Lo
fa il 29 febbraio 2012 davanti alla procura federale: ormai certo di essere
deferito dichiara – guarda caso – la piena disponibilità a collaborare. E guai
ad essere maliziosi. Prima dice che ci fu un accordo tra giocatori, poi tira in
ballo il pezzo da 90, Conte, e parla di giocatori informati durante la riunione
tecnica (si noti la contraddizione) e, infine, ci aggiunge pure “la verifica”.
«Ricordo che, oltre a parlarne con l’intera squadra durante la riunione
tecnica, ne parlai, singolarmente al campo, con Bertani e Gheller del Novara,
prima della partita». Punto. E quando dico punto, intendo letterale. Non
chiarisce, però se ha ricevuto risposta, se è stata positiva, se solo uno dei
due giocatori interrogati aveva notizie in merito all’eventuale combine, ecc.
Riparla infine di Gheller il 17 aprile 2012, quando il PM, dopo le rivelazioni
fatte a Palazzi, decide di convocarlo per chiedergli conto “delle novità”. In
questa occasione dice: «Quando riferisco di avere parlato al campo con Bertani
e Gheller del Novara voglio dire che prima di giocare ho chiesto una sorta di
conferma di un accordo che comunque era già stato concluso». Una “sorta di
conferma”. Ma non è finita: Carobbio il 10 luglio ha un’ultima audizione
davanti alla procura federale: patteggia ex. art 24 (con ammissione) e, nella
ricostruzione che fa di Novara-Siena, il nome di Gheller non compare più,
sostituito da quello di Larrondo, giovane calciatore del Siena che gli avrebbe
chiesto, riscaldandosi, come comportarsi nel caso fosse entrato.
Per questo, Gheller è stato deferito da Palazzi per illecito
sportivo con richiesta di squalifica per 3 anni e 6 mesi. Il che, anche
riflettendoci un attimo e prendendo per buone le parole di Carobbio (intendo:
la versione dove ne fa il nome), sarebbe un nonsense: perché illecito? Gheller
quella partita nemmeno la giocò: finì in tribuna. Illecito per aver risposto –
in una delle ricostruzioni di Carobbio – ad un “Tutto ok riguardo all’accordo
preso tra le due società?” (versione 2.0 dell’accordo fra calciatori). “Si,
ok”. Da parte di un calciatore, Gheller, che neanche volendo avrebbe potuto
prendere parte alla gara poiché assistette alla stessa dal settore Distinti.
E’ talmente evidente, l’osservazione (per tutti tranne che
per Palazzi, s’intende) che persino la Commissione Disciplinare, nella sua
sentenza, ha derubricato l’illecito in “semplice” omessa denuncia, con
squalifica che è scesa a 6 mesi.
L’ha fatto, però, solo perché non avrebbe potuto fare
altrimenti (“gli può essere imputata esclusivamente l’omessa denuncia di un
illecito di cui era a conoscenza, ma non la partecipazione a esso, non
risultando che abbia posto in essere alcun comportamento finalizzato al
raggiungimento dell’accordo ovvero alla sua successiva attuazione”). Un
compitino insufficiente, però, perché ancora una volta non si è davvero voluta
accertare la verità. Perché dico questo? Perché Gheller, nell’unica (a
differenza di Carobbio) audizione avuta presso la procura federale, l’8 marzo
2012 (parentesi: si è presentato senza legale non avendo idea che di lì a poco
sarebbe stato deferito per illecito), ha sostenuto come nell’incontro
prepartita avesse scambiato quattro chiacchiere con Sestu, Reginaldo e Carobbio
del Siena, tutti e tre ex compagni di squadra.
Un procuratore , a questo punto, cosa fa? Chiama entrambi e
chiede ad entrambi di quell’episodio, direte voi. Per voi Palazzi l’ha fatto?
Ovviamente no. Sestu è stato “usato” (come raccontato qui)per sostenere
l’accusa, ma non gli è stata fatta alcuna domanda su Gheller. Reginaldo nemmeno
quello. E una Commissione davvero garantista cosa avrebbe fatto? A esplicita
richiesta dell’avv. Agostini di ascoltarli in dibattimento, avrebbe risposto
positivamente (l’accusa, ripeto, era 3 anni e 6 mesi: insomma di carriera
finita). E invece no, basta quanto (non) raccolto da Palazzi. Lo stesso che
illogicamente chiede l’illecito.
In tutto questo, giova probabilmente ricordarlo, Mavillo
Gheller non è indagato dalla procura di Cremona (a differenza di Carobbio). E,
come già sicuramente saprete, le dichiarazioni di Carobbio con riferimento ad
altri accusati (Antonio Conte) si sono rivelate inattendibili per questa
partita. Che facciamo? Alcune righe delle sue accuse le depenniamo e altre le
lasciamo?
Ditemi voi se questi sono processi fatti seriamente o
inquisizioni vere e proprie.
Nella foto la lettera scritta e letta da Gheller durante il
dibattimento del 2 agosto scorso. Più di mille parole. “Siamo uomini, prima di
giocatori”!
Fonte: Antonio Corsa
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