Scoprirsi campione a 38 anni. E’ la curiosa storia di
Daniele Pennisi, pilota trentott’enne del Motoclub Pavia, che corre nella
specialità di Supermotard e che in questa stagione si è laureato per la prima
volta campione regionale. Un trionfo inaspettato che è arrivato a coronare una
storia fatta di passione e di dedizione in allenamento. Nonostante gli impegni
lavorativi e famigliari.
Da quanti anni corri Daniele?
"Personalmente ho sempre avuto la passione per le corse e per
i motori. Da piccolo la mia famiglia era un po’ contraria. Mio padre non vedeva
di buon occhio le moto e le reputava pericolose. Così ho dovuto aspettare i
miei diciott’anni per avere la prima moto. Di lì mi sono ancor più appassionato
e con qualche amico si andava in pista a girare, ma non ho mai pensato a
correre. Almeno finchè non ho potuto permettermelo. Così quando ho preso il mio
primo stipendio ho deciso di investirlo in una 600 da strada. E’ qui che alcuni
amici mi hanno avvicinato alla Supermotard."
Ecco spigaci meglio che specialità è la SuperMotard?
"E’ una disciplina nata in Francia circa vent’anni fa. Si
corre con moto da cross con pneumatici da strada. Le gare si disputano in
piazzali, spiazzi, grossi parcheggi, in cui c’è un pezzo asfaltato e un pezzo
non. In quello sterrato non ci sono per forza salti come nel cross, ma solo un
percorso da fare, che è maggiormente impegnativo di quello asfaltato."
Così sei rimasto stregato..
"Esattamente. Quattro anni fa ho cominciato ad andare in
pista con quattro amici e ad allenarmi senza fare gare. Allenarmi con loro mi
ha aiutato molto, specie per quanto riguarda le basi da usare nei tratti di
sterrato. E’ qui che si richiede una maggiore tecnica e un ritmo differente.
Qui in gara si fa la differenza. Nel 2009 mi sono avvicinato al mondo delle
gare nella categoria SM Stock. Ricordo il mio primo esordio. Un disastro. Vi
dico solo che presi la pista al contrario. Finita la corsa volevo smettere
perché pensavo non facesse per me. Mi piaceva, ma non volevo far figure a ogni
gara."
E invece…
"Invece ho proseguito la stagione e con costanza di risultati
sono giunto quinto in campionato in un anno in cui c’era tanta gente forte. Un
anno quello importantissimo perché mi ha consentito di farmi le ossa. Il
secondo anno è arrivato un allettante secondo posto, a una manciata di punti
dal primo in un campionato interregionale (Lombardia e Piemonte). Quest’anno
però la sorte mi ha aiutato ed è arrivato un incredibile primo posto in
campionato."
Adesso che hai vinto che farai?
"Ho una figlia di sei anni che vuole ovviamente stare con me,
ma la passione è tanta. La prossima stagione continuerò cambiando categoria e
passando alla S1, la categoria dei big. Sarà una bella prova di maturità."
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