Al cuor non si comanda: è quello che deve aver pensato Benny Carbone entrando questo pomeriggio allo stadio Fortunati ovvero quello che nell'ultimo quadriennio è stato il suo stadio. Prima tre annate da calciatore a regalare le ultime magie di una luminossima carriera, poi da allenatore seduto sulla panchina azzurra per condurre il Pavia ad un'insperata salvezza.TuttoLegaPro.com ha intervistato inesclusiva il mister del Varese per fare il punto sul suo presente biancorosso, ma scoprire grazie alla competenza di un addetto ai lavori come l'ex fantasista di Inter e Napoli le prospettive che possono cullare i tifosi pavesi per questa stagione.
Di nuovo al Fortunati: che emozione è rientrare in quello che sino a pochi mesi fa era il tuo stadio?
"Un'emozione grandissima. Io sono innamorato del Pavia: porto questa squadra nel cuore e oggi ne ho approfittato per venirla a seguire dal vivo. Questo è un anno speciale per il club poichè cade il centenario e spero che la squadra possa festeggiarlo nel migliore dei modi".
Hai seguito la partita vicino a Ciro Ferrara chi gli hai consigliato del Pavia per l'Under 21?
"Sicuramente Ciccio (D'Errico ndr): un ragazzo con potenzialità incredibili che conosco bene per averci giocato assieme e per averlo allenato nella scorsa stagione. Anche Falco è un grande giocatore perciò credo che Ciro a Pavia possa pescare bene...".
A proposito di talenti a Varese c'è De Luca...
"Parliamo di un attaccante formidabile: spero possa anche lui entrare nel giro della Nazionale Under 21 e che smaltisca presto gli acciacchi fisici, perchè per noi è un giocatore molto importante".
Benny, come hai visto il Pavia?
"Ho visto un buon Pavia contro un'ottima squadra come il Carpi. Ci sono tanti giovani interessanti e alcuni ragazzi che conosco bene tipo i tre centrocampisti (Puccio-Meza Colli-Carotti) che erano il mio centrocampo l'anno scorso anche se Meza Colli giocava qualche metro più indietro...".
Infine una battuta sulla tua situazione a Varese: con quattro punti in due gare hai scacciato finalmente i gufi che aleggiavano intorno alla tua panchina?
"Si sono allontanati (ride ndr). Il calcio è fatto così: bastano un paio di risultati negativi per mettere tutto in discussione e purtroppo il primo che viene messo sotto accusa è sempre l'allenatore. Per fortuna conosco bene questo mondo e ho la pelle dura...".
Fonte: Nicolò Schira per Tutto Lega Pro
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