L'importanza del fattore C. Nel calcio come nella vita non guasta mai essere accompagnati dalla dea bendata onde evitare spiacevoli imprevisti. Prendete ad esempio un tecnico che a livello giovanile ha insegnato calcio a decine di giovani calciatori, che sotto la sua egidia cura sono diventati calciatori di prima fascia (Sirigu, Misuraca, Mazzotta, Abel Hernandez). Se ci aggiungete il fatto di aver vinto uno Scudetto Primavera plasmando il talento grezzo di un certo Abel Hernandez, divenuto poi grazie ai suoi insegnamenti uno dei talenti più luminosi del calcio mondiale, avrete dinanzi a voi l'identikit di Rosario Pergolizzi. Una carriera da predestinato della panchina, quella a cui sembrava avviato l'ex trainer della Primavera rosanero ed invece la malasorte si materializzò all'improvviso stoppando bruscamente la carriera di Pergolizzi. Infatti la sua avventura alla guida dell'Arezzo durò lo spazio di una decina di giorni prima che lo tsunami fallimento travolgesse la compagine toscana. Dopo una fugace esperienza alla guida del Portogruaro, terminata in anticipo a causa di problemi extra-calcistici, ora Pergolizzi è pronto a guidare una compagine di Prima Divisione ovvero il Pavia Calcio, che ha puntato sul mister palermitano, per risollevarsi da una situazione di classifica pericolosa. TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva Pergolizzi al fine di scoprire le sue aspettative per la nuova avventura, che si appresta ad intraprendere.
Mister, da oggi è il nuovo allenatore del Pavia: sensazioni?
"Vivo questo incarico con aspettative importanti. Sono in primis lusingato di essere stato scelto da una società sana ed organizzata come il Pavia, che in questi anni ha dimostrato di essere una realtà solida in cui si opera all'insegna di un progetto e senza far mai il passo più lungo della gamba come accade altrove".
Che idea si è fatto della sua nuova squadra?
"A parte tre-quattro elementi esperti, avrò a mia disposizione una squadra molto giovane. Ergo dovrò aiutarli a crescere e a completare il proprio processo formativo, dato che i giovani alternano cose buone a cose meno buono. Il primo obiettivo sarà appunto quello di far migliorare i giovani a mia disposizione".
Ha un modulo che predilige?
"Aspetto di conoscere bene i miei calciatori, dopodichè opterò per lo schema più congeniale alle loro caratteristiche".
Quale obiettivo nutre per questa stagione?
"Sinceramente la mia filosofia è quella di non porsi mai obiettivi. Posso solo dire che lavoreremo duramente sul campo e che farò di tutto per far migliorare questa squadra. I giovani infatti con le sconfitte cadono facilmente in depressione, perciò cercherò di risollevare la loro autostima, lavorando soprattutto sotto l'aspetto mentale. Infatti alla base dei successi c'è sempre una componente psicologica oltre che tecnico-tattica".
Fonte: Niccolò Schira per Tutto Lega Pro
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