di Alessandro Iraci
E' la più giovane Team Manager d'Italia, con i suoi ventiquattro anni, che nascondono però una grande esperienza, maturata in anni di lavoro dietro le quinte al fianco di Gigi Poma e della società pavese. Stiamo parlando di Stefana Vaghi, che con passione e tanto lavoro sta cercando di risollevare Pavia, in una stagione che è cetamente cruciale. Chiamata in estate a ricoprire un ruolo scoperto di grande responsabilità, la giovane dirigente sta mostrando un coraggio e un carisma fuori dal comune, con una parola d'ordine "lavoro e professionalità". Pavia Sport Mania Magazine l'ha incontrata per voi.
Stefania, adesso che si arriva alla sosta è possibile già tracciare un primo bilancio del campionato delle Vespe. Il primo punto è arrivato. Come giudichi sin qui la stagione della squadra?
"E' ancora presto per stilare un vero e proprio bilancio, anche perchè sono state giocate solo quattro partite. Nonostante i risultati, non sempre positivi, la grinta e lo spirito delle ragazze in campo, dimostrano che il gruppo è in crescita e questo fa sperare in un futuro positivo."
Un gruppo nuovo che però lavora sodo e che ha voglia di fare. Può essere questa la chiave di volta?
"Certamente. Coach Massimo Lotta, insieme allo staff, sta lavorando molto bene con questo giovane gruppo. La qualità c'è e le ragazze lo hanno dimostrato contro squadre di alto livello e titolate come Bergamo. Ora stanno prendendo confidenza con il campo di gioco e il lavoro quotidiano, che stanno svolgendo in palestra presto le ripagherà in campionato."
Pavia città e la pallavolo. Un amore che cresce stagione dopo stagione. Che fare per riempire il PalaRavizza?
"Pavia è una città che deve ancora conoscere a pieno le squadre locali. Il lavoro di pubblicità e propaganda che abbiamo cercato di svolgere quest'anno, con le risorse che abbiamo a disposizione, e che andrà a migliorarsi nel tempo, è mirato a coinvolgere tutta la cittadinanza. I prezzi ridotti, le campagne pubblicitarie e le agevolazioni, senza dimenticare lo spettacolo che offre lo sport, avvicinano famiglie, giovani, anziani, studenti, lavoratori, istituzioni e imprenditori in un importante momento di coesione per la città."
Veniamo a te e alla tua esperienza. Una sorpresa quest'estate quando ti hanno detto dell'incarico. Che emozione è stata ed è andare in panchina?
"Un momento per me indescrivibile. Vedere la partita e lavorare per la squadra e per la società fuori dal campo mi ha sempre fatto vivere grosse emozioni e fatto sentir parte di una grossa famiglia. Ora stare in panchina è vivere la partita insieme a chi gioca, soffrire o gioire ad ogni punto insieme a questo fantastico gruppo. Ringrazio Gigi Poma per la responsabilità e la fiducia che mi ha dato. Ora lavoriamo tutti nella stessa direzione per una stagione in cui società e squadra vogliono dimostrare molto."
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