martedì 13 novembre 2012

PAVIA CALCIO, A TU PER TU CON...Gaetano Capogrosso




Questa settimana per la rubrica «Lo sapevate che?» il protagonista è Gaetano Capogrosso al secondo anno in maglia azzurra nato a Napoli l’11-06-1989.
Come è stato crescere a Napoli?
«Sono cresciuto giocando a calcio, nel mio palazzo in via Gianbattista della Rota avevo alcuni amici con cui giocavo nel campo sportivo che c’è di fronte a casa. Già da piccolo sul balcone guardavo i ragazzi giocare e volevo fare il calciatore»
Perché l’immaginario comune di Napoli è negativo?
«Tanta gente ha paura di Napoli per la delinquenza, però c’è tanto altro. Io non ho mai visto una rapina, sono cresciuto in un posto tranquillo»
A 14 anni si è trasferito a Siena. 
«Dopo cinque anni che giocavo nell’Olympia CaSalvatore a 14 anni mi ha preso il Siena. Andavo a scuola e sono cresciuto là: per sei anni sono stato nella stessa stanza con Romano Mariano che gioca nella Paganese e Luigi Costaldo che è al Vigor Lamezia. Avevo le idee chiare e già da piccolo ero orientato a fare il calciatore»
Poi nel 2009-2010 arriva la prima esperienza in B con il Piacenza di Castori
«Ho giocato poco perché avevo problemi di pubalgia, 9 presenze. Come allenatore ho un ottimo ricordo di Castori che sento ancora. Ho un buon rapporto con lui: dice quello che pensa in faccia. Sono cresciuto tanto»
Nel 2010-2011 il passaggio per sei mesi a Gubbio, poi l’ultima parte di stagione in B a Ascoli
«A Gubbio sono stato bene e ho trovato la mia ragazza, Giorgia»
Come vi siete conosciuti?
«Gubbio è piccola e quando vedevo un’Opel Agila verde sapevo che era lei. Ci siamo conosciuti in giro, gli ho chiesto l’amicizia su facebook e poi ci siamo messi insieme da due anni. Giorgia studia Giurisprudenza a Perugia, ogni tanto viene su a Pavia, quando posso vado a Gubbio. Sabato scorso era il suo compleanno»
Cosa le ha regalato?
«Un mazzo di rose, un pensiero e andremo fuori a cena: mi piace di più fare regali al di fuori del compleanno o delle feste, è una sorpresa diversa»
Per la seconda stagione veste la maglia azzurra, come si trova a Pavia?
«Un posto lo si vive bene quando si sta bene con il proprio lavoro. Il clima non è come Napoli, ma mi sono ambientato: una nebbia così era la prima volta che la vedevo insieme ai moscerini e alle zanzare in estate. E’ una città tranquilla, capita di andare a fare una passeggiata in centro o a cena»
Piatto preferito? 
«Quando esco a cena mi piace ordinare polenta e funghi»
Un napoletano che scegli la polenta come piatto preferito?
«Mi piace la polenta, però il mio piatto preferito è salsiccia e friarielli, una verdura che qui non si trova: buonissima»
Ultimo film visto?
«Ted con Giorgia: mi è piaciuta la storia dell’orsacchiotto che prende vita»
Con chi ha legato dei compagni?
«Statella, La Camera. Giochiamo alla play station o facciamo una passeggiata: non mi piacciono tanto i giochi del calcio, ma più quelli di avventura e guerra»
Pavia ha celebrato contro il Treviso anche il gran gol, il primo da professionista, di Capogrosso. Che emozione ha provato?
«E’ stato bellissimo perché ho segnato e i compagni mi sono venuti addosso, quando mi sono tirato su ho visto che c’erano tutti quanti a darmi schiaffi e pacche»
Ha un gesto scaramantico prima di entrare in campo?
«Il primo passo lo faccio di destro, solo questo. Prima della gara sono tranquillo, non sono emotivo, più scherzo e più stempero la tensione»
Chi è il compagno che ricorda particolarmente finora?
«Ho fatto la preparazione precampionato con il Siena: Vergassola per l’umiltà e la testa mi ha impressionato. Anche Donnarumma (ora al Como ndr) mi è stato vicino quando eravamo a Gubbio, vivevamo insieme e ci davamo consigli, anche fuori dal campo si preoccupava per me»
Mentre ha una speciale tifosa da quando frequentava l’Itis a Napoli. 
«Mi sento con la prof Sprugnoli di Educazione Fisica: mi manda messaggi per sapere con sto, come sta andando il campionato. Quando frequentavo le superiori abbiamo vinto la ‘Fuoriclasse Cup’, siamo stati il  primo istituto italiano»
Che rapporto ha con la famiglia?
«Sono il più grande di tre figli, mio fratello Antonio gioca in Eccellenza per divertirsi, mentre mia sorella Luisa frequenta il liceo Linguistico. Negli ultimi anni non li ho visti molto, sono affezionato ai miei genitori e a zia Angela che è stata una seconda mamma»
Mamma Filomena e papà Ciro l’hanno assecondata nelle sue scelte?
«Hanno sempre fatto decidere a me. La decisione di andare a Siena è stata dura perché era a 4 ore di macchina da Napoli e io ero un ragazzino. Finora non sono venuti a vedermi a Pavia, ma quando gioco vicino a Napoli non mancano mai»

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