Martin Colussi, 31 anni, è stato trovato morto questa
mattina nella sua auto intorno alle 6 lungo la statale 13 Pontebbana, nel
comune di Orcenico (Pordenone). Il veicolo, una Volkswagen Golf nera, è finito
di muso in un canale. L'auto si è capottata e poi ha finito la sua corsa nel
fiume Fiume. Non è ancora chiaro l'ora in cui è avvenuto l'incidente nè le
cause della morte. L'auto è stata trovata da una pattuglia della polizia
stradale di Spilimbergo che transitava nella zona. Notati sulla carreggiata i segni
di una uscita di strada, gli agenti hanno seguito le tracce e hanno visto una
ruota che emergeva dall'acqua del fiume. Colussi, secondo quanto si è appreso,
stava rientrando a Casarsa della Delizia, dove abitava, poco distante dal luogo
dove è avvenuto l'incidente. Per riportare l'auto sulla strada e caricarla su
un automezzo è stato necessario l'intervento della gru dell'unità fluviale dei
vigili del fuoco. Colussi aveva giocato anche in serie A nella stagione
2010-2011 con la maglia della Juve Caserta. Si presume che Colussi sia rimasto
vittima di un malore o di un colpo di sonno. Martin Colussi era molto
conosciuto nel mondo della pallacanestro. Dopo aver mosso i primi passi a
Casarsa, l'approdo a Gorizia, all'epoca piazza importante del basket nazionale.
Colussi cresce nel settore giovanile di Gorizia, ma la società fallisce e così
si accasa a Fabriano, scendendo in campo tre volte in A-2 con la prima squadra.
Dal 2000 veste la maglia della Fulgor Forlì, mentre nel gennaio 2002 si
trasferisce al Castel San Pietro, squadra che centra la promozione in B-1 al
termine di quella stagione. Nel dicembre del 2002 firma con la Fulgor Fidenza
centrando nuovamente la promozione in B-1 e rimanendovi fino all'estate 2005
quando passa alla Robur Osimo, squadra con cui sfiora la promozione in Legadue
perdendo la serie finale di playoff contro Soresina.
CAPITANO A PAVIA — Dopo un anno in cui trova il terzo posto
e raggiunge i playoff, sempre in B-1 a Trapani arriva per lui il trasferimento
in Legadue alla Nuova Pallacanestro Pavia, riuscendo progressivamente a
conquistare il quintetto base e il ruolo di capitano durante i tre anni di
permanenza. Nel 2008-09 è quarto fra i tiratori da tre del campionato, con una
percentuale del 43,9%. L'anno seguente è invece quinto tirando col 42,6%
dall'arco. All'età di 29 anni trova la possibilità di giocare stabilmente in un
club di Serie A con il passaggio alla Juve Caserta, formazione reduce dalle
semifinali scudetto dell'anno prima. Attualmente giocava in Legadue con il
Veroli, formazione laziale con la quale aveva firmato un contratto biennale.
LUTTO VEROLI — Il sito ufficiale della Basket Veroli ha
listato a lutto la home page e pubblicato una nota per ricordare il suo
giocatore: "Il Presidente Leonardo Zeppieri, il CDA, la squadra, lo staff,
tutti i tifosi si stringono accanto alla famiglia di Martin Colussi con un
forte abbraccio. Zeppieri: "Una notizia drammatica. Avevamo parlato con
Colussi, insieme a Bartocci, mercoledì scorso per manifestargli la fiducia e la
stima che avevamo in lui. Volevamo dimostrare quello che poteva essere il vero
Martin Colussi, con l'idea di ricostruire una squadra con lui nel ruolo di
guardia. Ci eravamo lasciati con un appuntamento per metà giugno. Ora il pensiero
e l'abbraccio va alla famiglia, alla fidanzata, agli amici ed a tutti quelli
che lo conoscevano". Affranto anche il general manager, Ferencz Bartocci:
"Mi ero sentito con Martin venerdì sera per firmare il prolungamento della
clausola di uscita. L'idea era di proseguire con lui anche il prossimo anno e
personalmente eravamo rimasti che ci saremmo visti lunedì o martedì sera in
occasione delle Finali Nazionali di Udine per concordare insieme i termini del
contratto per la prossima stagione. Con Martin ho avuto la possibilità di
instaurare un rapporto schietto, in un anno di difficoltà. In questo momento
l'unico pensiero va ad un ragazzo che aveva voglia di mordere il mondo. Lo
ricordo così nell'ultima chiacchierata con lui. Mi aveva detto: "Non posso
pensare di andare via da Veroli senza lasciare un bel ricordo".
Fonte: Gazzetta.it
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