Era l'11 marzo 2007 quando il gol di Adrian Mutu in Palermo-Fiorentina con il mediano rosanero Guana a terra fece esplodere le polemiche relative al fair play e alla necessità o meno di mettere immediatamente fuori dal rettangolo verde il pallone in caso di calciatore a terra. In quel caso l'allora tecnico palermitano Francesco Guidolin andò su tutte le furie per la "furbata" del numero dieci rumeno, chiedendo alla Fiorentina di fare in modo che venisse ripristinato l'equilibrio nel punteggio. In quell'occasione non accadde nulla di tutto ciò e a distanza di oltre cinque anni la scomoda situazione si è materializzata nuovamente in Lega Pro. Infatti ieri sera a Benevento è accaduto un episodio simile nella sfida fra i sanniti e il Pavia. Nell'azione del raddoppio il mediano giallorosso Rajcic ha subìto fallo all'altezza della trequarti, ma l'arbitro ha lasciato giocare. Il Pavia si è fermato ma La Camera ha proseguito, lanciando Cia verso la porta (e palla poi per Sy autore del 2-0). I giocatori azzurri si aspettavano che i sanniti mettessero la palla in rimessa laterale in ossequo alla regola non scritta ma imperante nel mondo del calcio del fair play in caso di giocatore a terra. Forse i calciatori del club lombardo sono stati ingenui nel fermarsi completamente senza seguire l'azione in quanto queste decisioni sono a discrezione del direttore di gara, anche se ormai è prassi assodata quando c'è un giocatore a terra buttare immediatamente il pallone in fallo laterale. Tornati a centrocampo i giocatori del Benevento che avevano proseguito l'azione ovvero La Camera e Cia pare si siano dichiarati disponibili a far segnare immediatamente il Pavia così da porre rimedio alla situazione creatasi, tuttavia dalla panchina degli Stregoni sarebbe arrivato l'invito a proseguire normalmente l'incontro. Proprio come accadde al Renzo Barbera in Palermo-Fiorentina e non come avvenne nel 2009 invece in Ascoli-Reggina. Gara in cui l'Ascoli era passato in vantaggio mentre nel corso dell'azione c'era un giocatore della Reggina infortunato. Per rimediare gli ascolani non hanno ostacolato l'azione successiva della squadra calabrese, che ha così pareggiato. Tre episodi differenti ma con alcune analogie: dicotomiche altresì le scelte operate dai club coinvolti. Singolare che chi abbia effettuato uno straordinario gesto di correttezza sportiva come l'Ascoli abbia poi perduto la partita e chi invece come Fiorentina e Benevento abbia proseguito normalmente la gara abbia invece pareggiato e vinto.
Fonte: Nicolò Schira per Tutto Lega Pro
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