martedì 10 luglio 2012

PAVIA CALCIO, La Camera senza rimpianti: "A PAVIA per far bene!"


Intervistato dai colleghi de "LoStregone.net" l'ex capitano del Benevento Giovanni La Camera ha fatto il punto sulla sua avventura in maglia giallorossa.

La tua avventura con il Benevento è finita. Facciamo un bilancio di questi tre anni nel Sannio?

"Arrivai pieno di entusiasmo, dopo la retrocessione ai play-out con il Rimini. Nonostante avessi ricevuto alcune offerte dalla B accettai di buon grado la proposta del Benevento perché ero convinto che avrei trovato un gruppo imbattibile e un allenatore che credeva in me per salire insieme di categoria. Poi sono passati i mesi, cambiati allenatori e giocatori, ad inizio anno venivo sempre messo da parte per motivi irragionevoli e poi nel corso della stagione riuscivo sempre a ritagliarmi il mio spazio. Anche quest’anno è andata così ma sicuramente è stata la migliore annata da un punto di vista personale. E non dimenticherò mai l’emozione di indossare la fascia di capitano. Poi, più passava il tempo più mi rendevo conto di certe dinamiche, certe situazioni che secondo me nel calcio professionistico non devono esistere e che spesso hanno creato solo malumori facendo perdere di vista l’obiettivo comune".

L’anno scorso pare che tu sia stato l’unico a non aver accettato la riduzione dell’ingaggio. Ti riferisci a questo quando parli di certe situazioni?

"Riguardo quest’argomento ne sono state dette di tutti i colori. Io penso che se una società decide di avvalersi delle prestazioni di un professionista e decide di proporgli un contratto pluriennale ad una cifra pattuita, per quale ragione un giocatore prima della scadenza del contratto stesso deve ritrattare e ridursi l’ingaggio? Se un giocatore firmasse un accordo e dopo 3 mesi andasse a bussare alla porta del club per essere pagato di più, cosa risponderebbe la società? Giustamente non sarebbe d’accordo. I contratti vengono stipulati per essere rispettati. E poi si vuole far passare questo come fatto come l’unico motivo alla base delle esclusioni. Per la precisione, il secondo anno mi ridussi l’ingaggio, il terzo decisi di non scendere più a compromessi per ragioni personali e per la sensazione che, ad inizio anno, il club non mi ritenesse importante".

La tua stagione non era però iniziata nel migliore dei modi: ti sei ritrovato fuori squadra all’inizio dell’anno e poi invece reintegrato come titolare prezioso.

"Anche nel ritiro precedente con mister Cuttone venni messo da parte. Credimi, quello che ho passato durante gli ultimi due ritiri non lo auguro a nessuno, automaticamente venivo escluso senza una ragione concreta e giustificata".

Non ritieni quindi ci siano delle anche delle tue responsabilità?

"Io mi reputo un professionista, quest’anno che con il cambio di ruolo adottato con mister Simonelli e la fiducia in me riposta da Imbriani e Martinez penso di aver dato tutto me stesso. Non volevo che la gente di Benevento mi ricordasse per gli alti e bassi delle prime due stagioni, volevo lasciare il segno prestazione dopo prestazione, domenica dopo domenica. Ho messo tutto me stesso perché ero convinto che i playoff potessero essere centrati anche quest’anno nonostante il terremoto del calcio scommesse e nonostante certe situazioni non fossero ancora cambiate".

Cosa è mancato secondo te quest’anno per raggiungere i play off?

"E’ meglio che a questa domanda non risponda, odio gli ipocriti e non vorrei diventarlo. Dico solo che per raggiungere grandi obiettivi ci vogliono grandi uomini e professionisti e in tutti i settori societari. La differenza non la fanno solo quelli che scendono in campo la domenica".

Ora sei un giocatore del Pavia, rischieremo di vederti vincere un campionato com’è successo per altri ex giallorossi?

"Io a Benevento ho lasciato tanti amici e conoscenti e spero che loro possano augurare a me il meglio possibile come io auguro loro tutto il bene del mondo. Ho sempre gioito per le emozioni e i traguardi raggiunti dagli ex compagni, chissà che un giorno non siano loro a congratularsi con me, io incrocio le dita. Mi alleno e gioco credendoci sempre come ho fatto a Benevento, come farò ora a Pavia e come cercherò di fare ovunque andrò".

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