sabato 7 luglio 2012

LA PALLA FATTA A SPICCHI - VIAGGIO nel dramma della pallacanestro pavese



C'è sgomento in città quando si parla di pallacanestro; da un mese ormai le voci di possibili trasferimenti, scambi di titoli o autoretrocessioni si susseguono freneticamente, contribuendo a rendere tutto ancora più oscuro ai tifosi e ai non addetti ai lavori.
Cerchiamo quindi di tracciare un resoconto di questa estate infuocata, molto simile alle altre per quanto riguarda le richieste di aiuto(economico) da parte delle società ma terribilmente diversa per i risultati ottenuti alla fine.Partiamo dalle certezze; la Paul Mitchell Pavia non disputerà il campionato di DNA 2012-2013. A distanza di soli due anni dal dolorosissimo scambio di titoli con la Tezenis Verona e la conseguente autoretrocessione dalla Legadue alla ex B1 , la società guidata per anni da Gian Marco Bianchi nel ruolo di General Manager e da Erardo Costa, si ritrova nuovamente in una bruttissima situazione, con insufficienti fondi a disposizione per garantire l'intera copertura economica per affrontare un campionato importante e impegnativo come la Divisione Nazionale A. Tantissime le voci che girano in città riguardo ai motivi di questa situazione, dall'abbandono degli sponsor (tra cui Paul Mitchell) , ai motivi personali di Bianchi (come da lui stesso dichiarati) fino ad un eventuale nuovo approdo dello stesso General manager alla corte di Franco Curioni, patron dell'Assigeco Casalpusterlengo , nelle vesti però di semplice consulente della società lodigiana (dove ricordiamo da quest'anno head coach sarà il pavese Cece Riva). A questo punto comunque , il presidente Erardo Costa non ha potuto far altro che prendere atto di questa situazione e , nonostante gli sforzi prodotti per la ricerca di nuovi sponsor,ha dovuto alla fine chiedere alla FIP di autoretrocedersi nel campionato di serie C Regionale. La nuova idea è quella di puntare sui giovani di Pavia, provenienti dai vari settori giovanili della città e meritevoli di una possibilità a questo livello affiancati da due-tre elementi di esperienza magari anche in campionati molto superiori( si vocifera tra gli altri del play pavese Fossati, in uscita da Recanati in DNA).
Un progetto sicuramente ambizioso, che però necessita naturalmente di un lungo periodo per poter cogliere i risultati sperati, soprattutto per evitare di bruciare sportivamente ragazzi usciti da poco dal giro delle giovanili o che magari ancora ci sono dentro. Se la Pallacanestro Pavia si autoretrocede, la nuova società che risponde al nome di Edimes Pavia Basket ha annunciato recentemente i suoi programmi per la stagione 2012-2013.
Dopo aver disputato l'ultima stagione sportiva il campionato di DNC , ed essere stata eliminata nei playoff dalla Bluenergy Novara, la società dello sponsor Paolo Zoncada (ma che in organico ha figure di comprovata esperienza come l'arbitro nazionale Paolo Quacci oltre ad Attilio Caja, famoso allenatore nell'ultima stagione in serie A a Cremona e Gabriele Ripa) punta forte a diventare la prima squadra della città , consolidandosi ed evitando di fare richiesta di ripescaggio in DNB. Il primo passo è stato quello di dare vita al nuovo progetto di Settore Giovanile, coordinato da Massimo Fiume che proprio l'anno scorso era stato chiamato a sostituire Cico Sacchi sulla panchina del New Bridge 1971; un progetto di settore giovanile che negli obiettivi della società diventi nel giro di pochi anni il fulcro e punto di riferimento per tutti i giovani di Pavia e provincia.
Con un settore giovanile forte, l'Edimes punta anche ad allestire un roster di primo livello per la prossima stagione di DNC. Il primo obiettivo della dirigenza è quello di scegliere l'allenatore ideale per questo progetto a lungo termine , e le voci che circolano parlano di un forte interessamento nei confronti di  Massimilano Baldiraghi (ex coach della Paul Mitchell Pavia) e successivamente di Marco Morganti, che è libero in questo momento in seguito alla rinuncia di Novara ad iscriversi al prossimo campionato.

Per quanto riguarda i giocatori invece, ancora tutto tace soprattutto perchè , imparando dagli errori, l'Edimes quest'anno punta prima a firmare un coach di sicura esperienza a questi livelli e solo dopo a firmare quei giocatori che magari non sono delle stelle per la categoria ma che diano tutto per la maglia e facciano innamorare i tifosi. Ecco, i tifosi. Le vittime di questa situazione un pò paradossale, con due squadre della stessa città separate da una sola categoria e che comunque si ritrovano ad un livello infimo rispetto alla Legadue dei tempi d'oro, sono certamente loro. E' per questo che , oltre ai risultati sportivi, l'ago della bilancia che garantirà il successo a livello di pubblico in città sarà certamente quella trasparenza societaria che fino ad ora è in parte mancata.

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