venerdì 30 dicembre 2011

PAVIA CALCIO: l'annus horribilis nelle pagelle di Pavia Sport Mania!

di Alessandro Iraci

L’annus horribilis del Pavia Calcio si è concluso. Pavia Sport Mania Magazine fa le pagelle agli azzurri, con la speranza che questa stagione si concluda come la scorsa. La posizione di classifica, con la squadra che naviga nelle retrovie e l'anno del centenario obbliga a giudizi negativi. Non per tutti i protagonisti però…

Facchin, voto 5.5 - Quando in stagione si prendono tanti gol è logico che il portiere sia l’indiziato numero uno assieme alla sua difesa. Non sempre è così. Il numero uno azzurro non ha parato male, anche se ha la responsabilità in qualche partita (Benevento in casa su tutte). I mezzi tecnici ci sono. Serve forse un po’ più carisma. Ombroso
Cacchioli, voto 4 - Il calcio e lo spot sono così ti danno una chance. Una cartuccia da sparare. Se la spari a salve è difficile che te ne capiti un'altra. Certamente non dev’essere facile per un portiere essere chiamato, a difendere improvvisamente  i pali di una delle porte più bucate del torneo. Quel ramo del lago di Como gli è stato fatale. Lockness.

Fissore, voto 6 - L’esperienza non gli manca e il carisma nemmeno. E’ lui che ci mette la faccia sempre. E’ lui che guida dal campo i suoi compagni meno esperti. Lo ha fatto da inizio stagione. Continuerà a farlo in questa seconda parte. In allenamento è sempre il primo a tirare il gruppo. In campo gli anni si fanno sentire. Ma è un leader. Dentro al terreno verde e fuori. Baluardo.
Fasano, voto 6 -  Chiamato come un mago a risolvere i problemi della sua ex squadra, mentre era a Ravenna ad allenarsi con una squadra di Eccellenza, Fasano ha deciso di rimettersi in gioco. Troppi i ricordi che lo legano e lo legavano al Pavia. Due gol e tanta grinta in campo fanno capire quanto ci tenga lui, che sfiorò una serie B in  azzurro qualche anno fa. Lo sfogo nel post gara contro il Foggia fanno capire quanuto ci tenga. Guerriero.
Capogrosso, voto 5 - Dopo un avvio di stagione al silenziatore, passato più a guardare i compagni dalla panchina che a giocare, l’ex di Siena e Gubbio è stato catapultato in campo per provare a dare quella spinta che è mancata sulla fascia. Risultati sin qui pochi. Resta comunque il miglior terzino in rosa. Deve però crescere.  Inceppato.
Verruschi, voto 4.5 - Buchi e pause imbarazzanti nel match rendono pesante l’insufficienza per questo giovane ragazzo proveniente dalla Reggina. I continui rimbrotti degli esperti centrali fanno capire quanto sia in difficoltà il ragazzo. Bocciato.
Meregalli, voto 5.5 - Niente di speciale, ma quanto meno con lui sulla sinistra errori ridotti al minimo. Carbone lo aveva lanciato nella scorsa stagione. Domenicali, Pergolizzi lo hanno confermato in questa. Sangiorgio che alla prima in casa gli aveva preferito Verruschi si è già ricreduto. Minimo sindacale. 

Romeo, voto 5.5 - Con lui in campo ad inizio stagione il Pavia non aveva sfigurato. Bene al fianco di Fissore, con cui cominciava ad esserci feeling. Alla prima di Pergolizzi però la sventura di Terni che è costata il gol. La panchina punitiva continua. Ora è dato tra i partenti. Siamo sicuri che il problema sia lui? Abbaglio.
Caidi, voto 5 - Tra i pochi rimasti della scorsa stagione, Nebil era chiamato alla conferma in questa. Il poco spazio offerto e qualche prestazione non certo da ricordare, non sono certamente il miglior spot per questo ragazzone di quasi due metri, che ai centimetri non abbina purtroppo per lui una gran tecnica. Panchinaro.
Gheller, voto 3 - Qui arrivano le note dolentissime. Come tornare a Pavia tra gli applausi di chi ti ha lanciato nel calcio che conta e uscirvi tre mesi dopo tra gli insulti degli stessi. Da uno come lui ci si poteva aspettare di tutto fuorchè delle follie del genere. In campo è lui l’esempio da non seguire. Sempre fuori posizione e dissennato in più di un occasione. Il peggiore acquisto stagionale è senza dubbio lui. Orribile

Carotti, voto 6.5 - Vederlo sempre al centro della mischia con quel capello biondo, la maglietta azzurra e la fascia di capitano addosso nell’anno del Centenario inorgogliosisce certamente in un anno così. E’ lui che molte volte salva la faccia del Pavia, strappando sempre applausi. E’ un lottatore vero. Braveheart.
Puccio, voto 6 - La garra, come si direbbe in Sud America, lui la mette sempre sul campo. I mezzi tecnici non sono eccelsi questo è vero. Ma è lui una delle conferme in mezzo al campo. Difetta ancora di qualcosa in fase di interdizione. Ma avercene di lottatori come lui. Indomito.
Meza Colli, voto 5 - Da lui ci si aspetta la fiammata, il lampo nel buio del gioco azzurro. Invece il piccolo centrocampista sudamericano, sta faticando troppo  in questa stagione. Ritmi bassi e poche invenzioni. Prima era la posizione sbagliata. Ora è la stessa della stagione scorsa. Quella che lo ha consacrato con Carbone.  Ora è il momento di svoltare. Lui può essere la chiave. Non la sola però. Pitagora senza teorema
Dall’Oglio, voto 6 - Giovane ma con tanta benzina, l’ex Reggina sta mettendo sul piatto della bilancia tutte le sue qualità. Quelle che gli servono per mettersi in mostra per tornare all’ovile. Naturale per un ragazzo giovane che l’ano scorso ha annusato la serie B. Positivo.
Bufalino, voto 5 - L’ha voluto Domenicali nel ritiro di Salice Terme, ora il Pavia sta cercando di piazzarlo nel mercato di gennaio. Come se la causa di ogni male del Pavia fosse lui. Fisicamente paga dazio, ma di spazio ne ha avuto poco. In saldo.
Galassi, voto 3 - Fare il calciatore è il sogno di qualsiasi ragazzo. Non il suo però. Svogliato nel riscaldamento, come in allenamento. Ci ha messo poco  a passare dal campo alla piccionaia del Fortunati. Certamente in Giamaica non c’è nebbia e non ci si sbatte più di tanto. Ma qui siamo in Italia, a Pavia. C’è un Centenario da onorare. Inadeguato.

Falco, voto 6.5 - E’ quello che ha qualcosa in più degli altri, questo è indubbio. Purtroppo però le sue giocate e le sue idee non trovano il giusto supporto. Resta l’uomo più pericoloso. Gli avversari lo sanno, lo curano, lo temono. Servirebbe che giocasse più coi compagni. Spesso predica nel deserto. Eremita.
D’Errico, voto 5 -  E’ partito forte Ciccio, a segno e pericoloso sempre. Ha raggiunto la nazionale under 20, poi qualche problema fisico e una condizione in calo ne hanno fermato il magic moment. Troppo presto. Si era solo alla quinta giornata. Ne sono passate altre dodici. Tutte sotto silenzio. Desaparecidos.
Rodriguez, voto 5 - Nella penuria dell’attacco pavese c’è in mezzo anche lui. Partito alla grande nelle prime giornate, il giovane puntero si è spento progressivamente. Parla una lingua che Marchi non comprende e sotto porta è sembrato la brutta copia del giocatore ammirato a inizio stagione. Disorientato.
Marchi, voto 4.5 - Era il grande colpo dell’estate del Pavia. I tifosi lo hanno aspettato. Ma ancora niente. Poca rabbia nell’andare sui palloni, nonostante la volontà ci sia e sembri non mancargli. Inconciliabile con Rodriguez e poco partecipe alla manovra. Da lui ci si aspetta di più. Stonato.
Veronese, voto 6 -  Se ne sta in silenzio, ‘Il Biondo’, ma sa che il suo momento in una stagione così non può non arrivare. Domenicali, Pergolizzi non gli hanno dato quasi mai spazio. L’alternativa a Marchi e Rodriguez doveva e deve essere lui. In attesa del colpo in attacco i tifosi lo invocano. Lui sta zitto e aspetta. Pronto a colpire. 

Domenicali, voto 5 - Quando i risultati non arrivano è logico che a pagare sia l'allenatore. Lui ha pagato l'inadeguato mercato fatto in estate. I risultati all'inizio c'erano stati poi no. Fuori uno. 

Pergolizzi, voto 5 - Vedendo quanta grinta ci metteva l'ex tecnico del Pavia negli allenamenti gli si dovrebbe dare un 7. I risultati però non sono mai arrivati. Le ha provate tutte Pergolizzi, ma le sue facce quando veniva in sala stampa per le interviste settimanali erano emblematiche. Rassegnato. 

Sangiorgio, voto 5.5 - Un pari è il risultato con cui ha cominciato anche lui. Poi è arrivato il passo falso contro il Foggia e qualche scelta non felice. Serve calma ora per fare quadrato. Lui può essere l'uomo giusto. Sangue freddo. 

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