venerdì 30 marzo 2012

PAVIA CALCIO, le gesta di capitan Carotti finiscono sulla Gazzetta


In campo si diverte a fare il guastafeste: ruba il pallone agli avversari, morde le caviglie, non si stanca mai di correre. Poi, quando è il momento di assumersi le responsabilità, Lorenzo Carotti non si tira indietro. Ha un sinistro educato nei lanci e velenoso nelle conclusioni, l'ultima delle quali è finita all'incrocio dei pali per il successo del Pavia a Vercelli. "La scossa psicologica che ci ha dato il nuovo tecnico sta facendo emergere i nostri punti di forza" racconta il biondo centrocampista jesino, leader del gruppo che con Roselli vede la salvezza più vicina. "Non eravamo scarsi prima, ma dopo tredici sconfitte in quindici gare avevamo perso le speranze".
I maestri. Svezzato nella Primavera del Parma da Ballardini, stregato dall'umanità di Prandelli ("Ricordo la delicatezza con cui si rapportava a noi ragazzi"), a 27 anni Carotti è nel pieno della maturità calcistica e cova la speranza di tornare in Serie B, disputata sei anni fa e poi sfuggitagli due volte ai playoff con la Cremonese.
Calcio e Cultura. "Lavoro con impegno per migliorarmi, ma non ho l'assillo della carriera perchè nella vita ognuno trova la sua dimensione" ammette con una razionalità rara. A coinvolgerlo, una volta fuori dal campo, sono gli hobby: letteratura classica, cinema, musica, filosofia e fotografia. Metabolizzato L'Adolescente di Dostoevskij, il capitano del Pavia ha già sul comodino L'uomo in rivolta di Camus. "Ho molto tempo libero e per i libri e i film d'autore non basta una vita intera". Ma non per questo superuomo: "Se ho queste passioni, il merito è della mia famiglia. Mi ha avvicinato da piccolo alla cultura pur sapendo che del calcio avrei voluto fare il mio lavoro".
Autori. Tolstoj, Gogol, Hugo, Kafka e Pasolini soni i compagni di vita del mediano che la sera rimane a casa a suonare la chitarra ("De Andrè, Battiato e i Beatles sono i miei artisti preferiti") e il giorno dopo si becca gli sfottò dei compagni con cui suda la salvezza. Possibile, adesso, e indipendente dal destino. "Alcuni episodi fanno parte del caos, ma è con la logica che potremo toglierci questa soddisfazione". Una lezione che gli hanno dato Aristotele, Bacone e Kant. 

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)

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