giovedì 8 novembre 2012

SUPERMOTARD: DANIELE PENNISI e il gusto di scoprirsi campione a 38 anni



Scoprirsi campione a 38 anni. E’ la curiosa storia di Daniele Pennisi, pilota trentott’enne del Motoclub Pavia, che corre nella specialità di Supermotard e che in questa stagione si è laureato per la prima volta campione regionale. Un trionfo inaspettato che è arrivato a coronare una storia fatta di passione e di dedizione in allenamento. Nonostante gli impegni lavorativi e famigliari.
Da quanti anni corri Daniele?
"Personalmente ho sempre avuto la passione per le corse e per i motori. Da piccolo la mia famiglia era un po’ contraria. Mio padre non vedeva di buon occhio le moto e le reputava pericolose. Così ho dovuto aspettare i miei diciott’anni per avere la prima moto. Di lì mi sono ancor più appassionato e con qualche amico si andava in pista a girare, ma non ho mai pensato a correre. Almeno finchè non ho potuto permettermelo. Così quando ho preso il mio primo stipendio ho deciso di investirlo in una 600 da strada. E’ qui che alcuni amici mi hanno avvicinato alla Supermotard."
Ecco spigaci meglio che specialità è la SuperMotard?
"E’ una disciplina nata in Francia circa vent’anni fa. Si corre con moto da cross con pneumatici da strada. Le gare si disputano in piazzali, spiazzi, grossi parcheggi, in cui c’è un pezzo asfaltato e un pezzo non. In quello sterrato non ci sono per forza salti come nel cross, ma solo un percorso da fare, che è maggiormente impegnativo di quello asfaltato."
Così sei rimasto stregato..
"Esattamente. Quattro anni fa ho cominciato ad andare in pista con quattro amici e ad allenarmi senza fare gare. Allenarmi con loro mi ha aiutato molto, specie per quanto riguarda le basi da usare nei tratti di sterrato. E’ qui che si richiede una maggiore tecnica e un ritmo differente. Qui in gara si fa la differenza. Nel 2009 mi sono avvicinato al mondo delle gare nella categoria SM Stock. Ricordo il mio primo esordio. Un disastro. Vi dico solo che presi la pista al contrario. Finita la corsa volevo smettere perché pensavo non facesse per me. Mi piaceva, ma non volevo far figure a ogni gara."
E invece…
"Invece ho proseguito la stagione e con costanza di risultati sono giunto quinto in campionato in un anno in cui c’era tanta gente forte. Un anno quello importantissimo perché mi ha consentito di farmi le ossa. Il secondo anno è arrivato un allettante secondo posto, a una manciata di punti dal primo in un campionato interregionale (Lombardia e Piemonte). Quest’anno però la sorte mi ha aiutato ed è arrivato un incredibile primo posto in campionato."
Adesso che hai vinto che farai?
"Ho una figlia di sei anni che vuole ovviamente stare con me, ma la passione è tanta. La prossima stagione continuerò cambiando categoria e passando alla S1, la categoria dei big. Sarà una bella prova di maturità."

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