giovedì 17 maggio 2012

PAVIA C5, una storia alla STRAMACCIONI: mister RENZO DIAZ si racconta a PSM


di Alessandro Iraci


Il Pavia Calcio a 5 ha da poco concluso la sua stagione, perdendo in finale playoff contro Rho. Una annata davvero importante per i colori pavesi, che ha avuto un condottiero speciale in panchina. Dopo l'addio di mister Milanesi, il tecnico delle due promozioni in altrettante stagioni, infatti, la guida tecnica dei biancorossi è passata nelle mani di Renzo Diaz. Il tecnico peruviano è passato in pochi mesi dall'essere protagonista sul campo con la maglia del Pavia all'incarico di guida tecnica dell'Under 21, per giungere poi a giocarsi un finale di stagione da protagonista sulla panchina della prima squadra del Pavia Calcio a 5. Una storia alla Stramaccioni. 

Come ti sei trovato nella tua prima esperienza in una prima squadra?
"Beh, che cosa ti posso dire? E’ stata una esperienza bellissima. I miei compagni (perchè per me sono rimasti compagni) mi hanno aiutato tanto e si sono messi a disposizione per arrivare all'obiettivo che era centrare i play-off"
Direi che come prima stagione in C1 il bilancio può essere più che positivo. Lo spogliatoio come ha preso l'eliminazione?
"Direi molto più che positivo. Siamo una società neopromossa e al primo anno centrare subito i play-off  e arrivare in finale stato direi eccezionale, anche perché rispetto all'anno scorso abbiamo aggiunto in rosa solo un giocatore(Marrone) e soprattutto abbiamo inserito in prima squadra un numero considerevole di Under 21. Per quanto riguardo l’eliminazione ti direi che tutto sommato un bene anche se lo sai benissimo che chi gioca a calcio lo fa sempre per vincere, ma credo che la società e i ragazzi siano soddisfatti della nostra bellissima stagione. Il merito di questo, ed è da ricordare, va al lavoro svolto in precedenza da Mister Milanesi."
Che partita è stata la finale?
"La finale come tutte le finali sono un pò strane. Abbiamo fatto benissimo i primi 8-10 minuti,  potendo anche andare in vantaggio tranquillamente in un paio di circostanze. Poi al primo errore siamo stati puniti con un eurogol (come i 2 successivi del 2-0 e del 3-0) di Ravanelli che un pò ci ha tagliato le gambe e siamo andati in confusione. D'altronde pochi di noi avevano fatto queste categorie e gli avversari erano più esperti. C'è da dire pero, che anche il loro portiere ci ha messo del suo con delle paratone. Quando la partita si mette cosi vai a cercare di mettere pressione alta agli avversari e qualcosa concedi per forza in contropiede e, con un campo grosso e lungo come quello in cui abbiamo giocato, rischi tantissimo. Complimenti dunque ai giusti vincitori. Per noi, anche se la partita è andata storta, resta il fatto di aver guadagnato in esperienza."
Hai parlato con la società? Tornerai a insegnare calcio agli Under o proseguirai con la prima squadra?
"In verità non ancora parlato del mio futuro io mi sento ancora giocatore ma se la società avrà bisogno di qualcuno in panchina io ci sarò. Devo tanto ai dirigenti che mi hanno trattato sempre come uno di famiglia per cui non potrò mai rifiutare una loro scelta. Poi se sarà l'under o la prima squadra per me andrà benissimo lo stesso. Non nascondo che però mi piace di più lavorare con i ragazzi giovani per fargli imparare i fondamentali di questo sport."
Vuoi ringraziare qualcuno in particolare per l'opportunità?
-   Certamente vorrei ringraziare in primis il mio direttore sportivo e carissimo amico Andrea Colombo il Presidente Elio Argese. Se sono qua è grazie a loro che ben tre anni fa sono andati a cercarmi per farmi tornare in questa che è la mia città per portare in alto il nome del Pavia con un progetto serio e ambizioso. Infinte tutti i miei compagni con i quali ho vissuto questi tre anni. In particolare due dai quali ho imparato tantissimo sotto l’aspetto umano e sportivo come Andrea Rolandi e Enrico Vivarelli: due signori in tutti sensi."




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